Le donne e l’Islam nell’opera di Shirin Neshat

L’artista iraniana, Praemium Imperiale 2017, tramuta la denuncia sociale in poesia

Jenny Dogliani |

Shirin Neshat è nata il 26 marzo 1957 a Qazvin, città dell’Iran nord-occidentale ai piedi dei monti Elburz a 150 chilometri da Teheran. Quarta di cinque fratelli, è cresciuta durante il regno della dinastia Pahlavi (1925-79), in una famiglia colta e agiata appartenente alla classe media. I genitori, il padre stimato medico, la madre casalinga, erano aperti alle idee occidentali, mentre i nonni materni erano fedeli ai dettami della tradizione sunnita. Nel 1974 Shirin Neshat conseguì il diploma superiore al collegio cattolico di Teheran e lo stesso anno, su invito del padre, desideroso di formare al meglio i propri figli, raggiunse la sorella maggiore in California. Nel 1979, quando la Rivoluzione islamica pose fine alla ultramillenaria storia dell’Impero persiano trasformando la monarchia in una repubblica islamica sciita, Shirin Neshat era a Los Angeles. La nuova situazione politica e le avverse
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