I cento nerissimi corvi di Vanni Cuoghi

Inediti lavori su carta alla Fondazione Messina

Vanni Cuoghi, Corvo, 2017, acquerello e china su carta, 70 x 100 cm
Ada Masoero |  | Milano

Scrive Ovidio che il corvo fosse in origine candido come la neve ma che Apollo, furioso per una sua odiosa delazione, lo abbia tinto del nero più nero che esista in natura. Da allora la simbologia prevalente che lo accompagna è quella, nefasta, di portatore di sventura.

Cento grandi lavori su carta inediti, realizzati a china e acquarello da Vanni Cuoghi (Genova 1966) e raffiguranti altrettanti, nerissimi corvi, invadono dal 15 dicembre al 21 gennaio prossimo la navata della chiesa sconsacrata di San Sisto a Milano, diventata nel 1974 lo Studio Museo dello scultore Francesco Messina (1900-1995), dove si conservano un’ottantina di sue sculture e una trentina di lavori su carta.

I cento impressionanti fogli (70 per 100 centimetri) protagonisti della mostra «The Invisible Sun. La terza dimensione del disegno», sono accompagnati da un’installazione site specific dell’identico soggetto, che occupa la
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