Falsa anche l’Avanguardia russa

Scandalo al museo Msk di Gand in Belgio dopo i falsi Modigliani esposti in Palazzo Ducale a Genova e i falsi Manzoni distrutti a Milano

La direttrice dell'Msk di Gand Catherine de Zegher e il collezionista russo Igor Toporovskij
Simon Hewitt |  | Gand

Lo scorso 20 ottobre ha aperto al Museum voor Schone Kunsten (Msk) di Gand la mostra «Modernismo Russo 1910-1930», con 24 opere attribuite ad artisti come Larionov, Goncarova, Tatlin, Filonov, Kandinskij, Malevic, El Lissitzkij, Exter, Popova, Rozanova, Rodcenko e Udaltsova. La provenienza di tutte le opere era stata identificata nella Fondazione Dieleghem, istituita dai russi Igor Toporovskij e dalla moglie Olga.

Il 15 gennaio il quotidiano fiammingo «De Standaard» ha pubblicato una lettera aperta firmata da dieci personalità del mondo dell’arte ed esperti di avanguardia russa, che hanno definito le opere in mostra a Gand come «estremamente discutibili», con la richiesta di rimuoverle in attesa di ulteriori ricerche. Tra i firmatari vi sono i mercanti d’arte Julian Barran, James Butterwick, Richard Nagy, Ivor Braka e Jacques de la Béraudière e curatori e collezionisti, tra cui Natalia Murray,
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