Guardate, agite, ma non fotografate

Una performance di Tino Sehgal alle Ogr di Torino

Tino Sehgal fotografato da Wolfgang Tillmans nel 2013 (part.). © Wolfgang Tillmans
Federico Florian |  | Torino

Dopo la personale presso la Villa Reale di Milano nel 2008, organizzata dalla Fondazione Nicola Trussardi, Tino Sehgal (1976) l’artista-coreografo anglo-tedesco vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2013, torna in Italia con un nuovo e ambizioso progetto espositivo. A ospitarlo, dal 2 febbraio al 18 marzo, sono le Ogr di Torino, che con questa mostra a cura di Luca Cerizza inaugurano un ciclo di personali dedicate a singoli artisti internazionali presso il binario 1 dell’ala nord dell’edificio un tempo sede delle Officine grandi riparazioni delle ferrovie.

Un’esposizione, quella di Sehgal, effimera e immateriale, come nella migliore tradizione dell’artista: gli unici «oggetti» in mostra sono i corpi di 50 performer, a plasmare una complessa coreografia in continua trasformazione. Le singole opere dell’artista, ovvero le singole «situazioni», nel vocabolario di Sehgal,
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