Le inquietudini svedesi di Chiara Dynys

16 nuove opere ispirate a un parco di divertimenti in mostra da Cortesi a Lugano

Una delle opere della serie «Liseberg» di Chiara Dynys
Ada Masoero |  | Lugano

Per il suo esordio da Cortesi Gallery con la personale «Broken view» (aperta dal 21 febbraio al 31 aprile)  Chiara Dynys ha creato un ciclo di 16 opere intitolato «Liseberg» (la montagna di Lisa, in svedese), dal nome del parco dei divertimenti all’estremo nord della Svezia che, dopo un lungo abbandono viene ora aperto per pochi giorni all’anno.

Sotto cieli di piombo, giostre, autoscontri e ottovolanti si animano saltuariamente, offrendo immagini di una spensieratezza dai tratti incongruamente spettrali, in un’atmosfera di sospensione carica di mistero. «Piccoli film gialli», li definisce l’artista, che in quegli scenari al tempo stesso desolati e gioiosi (quasi fossero, ognuno, una delle sue predilette dicotomie) inserisce forme d’argento specchiante.

Riflettendosi in quelle forme lucenti, che paiono astri o lune, l’osservatore si trova così proiettato e incluso in ogni scena, partecipe
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