Dario Franceschini: addio a quota 50 (in euro 200 milioni)

Sui musei il ministro concentra la sua ambizione di lasciare un segno permanente

I grafici, tutti in ascesa, presentato a inizio gennaio da Dario Franceschini, ministro uscente
Alessandro Martini |

Dario Franceschini: «Il bilancio della riforma dei musei è davvero eccezionale: dai 38 milioni di visitatori del 2013 ai 50 del 2017. Record per l’Italia, ottimi risultati nel Mezzogiorno». Opposto il contenuto della lettera aperta di 80 accademici ed ex funzionari del Mibact: «Franceschini svende la cultura. Sistema nel caos».

Se a inizio gennaio il ministro uscente, grazie all’annuncio dei musei statali in crescita esponenziale di visitatori e di introiti, aveva catalizzato l’attenzione della stampa, quasi altrettanto riscontro si sono guadagnati gli studiosi ed ex soprintendenti (da Adriano La Regina a Pietro Giovanni Guzzo) che hanno pubblicamente criticato proprio Franceschini. Anzi, in particolare, hanno attaccato quella riforma di cui il ministro è vero e, politicamente, unico artefice: una riforma a cui Franceschini, nel momento di lasciare dopo quattro anni il Mibact, non soltanto
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Alessandro Martini