Kalashnikov e mingong

A Palazzo Fava il graffitista Zhang Dali

Zhang Dali, «AK-47 (H8)», 2008, acrilico su tela, particolare
Stefano Luppi |  | Bologna

Zhang Dali (Harbin, 1963), padre della Graffiti art in Cina, è di casa a Bologna. Sotto le due torri, infatti, lo street artist era arrivato nel 1989, a seguito dei drammatici fatti di piazza Tienanmen a Pechino, e vi era rimasto fino al 1995. Ora il capoluogo emiliano lo omaggia con un’ampia monografica. L’appuntamento è dal 23 marzo al 28 giugno a Palazzo Fava con l’organizzazione di Fondazione Carisbo e Genus Bononiae - Musei nella Città. Nove sezioni accolgono 220 opere tra sculture, dipinti, fotografie e installazioni che illustrano il dialogo, a volta brutale, tra elementi umani e architettonici nello spazio urbano.

La rassegna, intitolata «Meta-Morphosis», si apre con la serie «Human World» degli anni Ottanta, dipinti realizzati da Dali studente e caratterizzati da dettagli figurativi e rappresentazioni oniriche che mescolano arte orientale e occidentale. Segue il ciclo di fotografie
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Stefano Luppi