La classifica mondiale delle MOSTRE più visitate: Documenta über alles (ma sale l’expo-populismo)

Nell’anno delle grandi collettive, da Kassel (891.500) alla Biennale (615.152, prima in Italia), spiccano anche le grandi individualità, da Unkei scultore buddhista (600.439) a Hirst (359.989) demiurgo della fiction. La sorpresa viene dalla Danimarca

«The Parthenon of Books» di Marta Minujin in Friedrichsplatz a Kassel. Foto © Roman Maerz
Franco Fanelli |

Nell’anno dell’allineamento di tre grandi pianeti dell’arte contemporanea (Biennale di Venezia, Documenta di Kassel e Skulptur Projekte di Münster), in una classifica in cui questa congiunzione (che si verifica ogni dieci anni) provoca una sia pur parziale eclisse dell’arte antica dalle primissime posizioni, spunta a sorpresa una neonata Triennale, quella di Aarhus in Danimarca. Prontissimi a indicare tra le cause del successo (863.500 visitatori, oltre 200mila in più rispetto a Venezia ma con una media giornaliera molto più alta, e solo 28mila in meno rispetto a Kassel) il fatto che la città danese fosse Capitale europea della cultura per il 2017 e che la torrida estate scorsa abbia invogliato a scegliere tra le mete vacanziere le coste del Nord, al netto di tutto questo bisognerebbe riconoscere nel tema l’argomento vincente. A una Biennale decisamente priva di acuti i visitatori hanno
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