Lo choc di Giotto in Umbria

Una mostra diffusa per raccontare un momento d’oro di metà Trecento

Dossale del Maestro di Cesi, Spoleto
Stefano Miliani |

Provocò certo uno choc, a un artista del primo Trecento, vedere gli affreschi della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. La mostra «Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino», concepita e curata da Vittoria Garibaldi, già soprintendente ai beni artistici e storici in Umbria, e Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica e storico dell’arte, affiancati dallo storico nonché primo cittadino di Trevi Dino Sperandio, esplora gli effetti diretti e collaterali del cantiere giottesco.

Dal 24 giugno al 4 novembre oltre 70 opere tra dipinti e sculture lignee sono esposte in tre cittadine, tutte in provincia di Perugia: a Trevi presso la Raccolta d’arte di San Francesco, a Montefalco nel Complesso museale di San Francesco e a Spoleto nel Museo Diocesano presso la Basilica di Sant’Eufemia e nel Museo Nazionale del Ducato nella Rocca Albornoz. Infine, lo Spazio Arte
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