I verdi di Brusatin

Miriam Panzeri |

«Non credo utile scrivere la storia di un solo colore, come è stato già fatto con sbalorditivo successo. Fare la Storia del Blu come la Storia del Rosso o la Storia del Nero sono imprese possibili a chi le rende leggibili. Solo per non far sentire la mancanza di una storia del verde, ho pensato di non fare La Storia del Verde, ma alcune brevi storie di un verde vecchio e nuovo, vero o falso che sia». Così Manlio Brusatin giustifica il bisogno di comporre il suo ultimo lavoro dedicato, appunto, al verde. Internazionalmente noto per i suoi studi sui colori, tra i quali l’einaudiana Storia dei colori (1983) e Colore senza nome (Marsilio, 2006), in cui si affrontano le vicende di colori inediti, dimenticati o non considerati tali come il nero, questa volta l’autore ci introduce nella caleidoscopica visione e percezione della figura del verde, spaziando nei secoli e nelle culture e oltrepassando
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