Canova ritrovato, bianco e sublime al Museo Correr

«Dedalo e Icaro» nel nuovo allestimento delle Sale Canoviane al Museo Correr di Venezia
Lidia Panzeri |

Venezia. Finalmente respirano e trovano un loro leggibile percorso le opere di Antonio Canova del Museo Correr di Venezia. Merito del progetto «Sublime Canova» che ha recuperato tre nuove sale, grazie al restauro finanziato dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia, presieduto da Jérôme Zieseniss e della Venice International Foundation, presieduta da Franca Coin, che ha provveduto al restauro delle opere per un importo complessivo di oltre 600mila euro.
Un impegno durato tre anni e una prova di efficienza organizzativa da parte dei Musei Civici Veneziani. Venerdì la festosa inaugurazione.

Il lato puramente estetico trova il suo apice nella seducente «Venere Italica», un gesso del 1811, in splendido isolamento. Ma, soprattutto, c’è una rilettura cronologica: dagli inizi , ancora sotto l’influenza barocca, con al culmine la disperazione di «Orfeo e Euridice» (1775-76); una sala
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