Una piccola chiesa, non un magazzino senz'anima

Marco Petreschi |

Gent.ma Tina Lepri,
solo ora ho avuto occasione di leggere il suo articolo apparso sul giornaledellarte.com il giorno 8 gennaio u.s. Mi permetta pertanto di farle alcune osservazioni su quanto dal lei scritto:
1. Nessuno, che mi risulti, a proposito dell’erigenda chiesa della Beata Teresa di Calcutta da me progettata nel quartiere di Ponte di Nona, l’ha definita «magazzino senz’anima». Se fosse vero quello che lei asserisce, mi usi la cortesia di citare la fonte.
2. Non si tratta di una chiesa gigantesca, come lei la definisce, si tratta al contrario di un piccolo complesso parrocchiale costato infinitamente meno di quella di Meier.
3. Le 45 chiese costruite nella periferia romana, non son state edificate dalla Cei, bensì dall’Orpf del Vicariato di Roma. Se lei avesse letto il libro Le chiese della periferia romana dal 2000 al 2013, da me curato assieme a Nilda Valentin, forse non avrebbe scritto
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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