Il ricordo come lente del futuro
Asti. La continuità tra passato, presente e futuro è all’origine della mostra «Ricordi futuri», ideata e curata da Ermanno Tedeschi per celebrare il giorno della memoria in Palazzo Mazzetti fino al 29 maggio.
Dipinti, sculture e installazioni di una trentina di artisti italiani e internazionali, insieme a documenti, fotografie, manoscritti, musiche, giocattoli, libri e videointerviste (come quelle alla sopravvissuta all’olocausto Liliana Segre o al poeta e saggista Arturo Schwarz) danno luogo a un percorso che fa del ricordo la lente attraverso cui l’uomo è invitato a decifrare e a costruire la realtà, cercando di migliorarla.
La tragedia della Shoah è evocata da «Schachelet» di Menashe Kadishman, un grosso cumulo di dischi di metallo riproducenti volti urlanti, uomini di cui non si percepisce più l’identità ma soltanto l’eco di un dolore straziante. Il legame tra arte, memoria e scienza
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