Treviso, Goldin occupa Santa Caterina

Non si placano le polemiche per la trasformazione del museo civico in spazio per mostre temporanee. A fine mese le prime tre

Museo Civico di Santa Caterina. Manica lunga al primo piano (Pinacoteca civica) prima del disallestimento
Veronica Rodenigo |

Treviso. Con l’inaugurazione, a fine ottobre, delle tre mostre ideate da Marco Goldin si chiuderà il lungo iter che ha portato alla trasformazione del Museo Civico di Santa Caterina in contenitore espositivo temporaneo. Il curatore trevigiano, dopo aver ricevuto diversi dinieghi per la mostra dedicata al ventennale della sua società Linea d’Ombra, torna fortemente voluto dall’amministrazione cittadina là dove il suo successo ha avuto inizio. Ma le trasformazioni al museo evidenziano criticità nella procedura seguita e incertezze sul risultato finale.
Ad oggi si è giunti al disallestimento della collezione permanente della pinacoteca: la maggior parte delle opere rimarrà nei depositi sino a primavera poichè Goldin (che promette di sceglierne alcune tra le più note per porle temporaneamente in dialogo con le sue mostre) ha ottenuto la disponibilità in toto degli spazi in precedenza occupate
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© Riproduzione riservata Museo Civico di Santa Caterina. Una delle sale al primo piano (Pinacoteca civica) prima del disallestimento Così si presenta adesso Santa Caterina Così si presenta adesso Santa Caterina
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