Cenacoli, Firenze merita una visita «slow»

L'Ultima Cena del Ghirlandaio nel Cenacolo di Ognissanti
Laura Lombardi |

Firenze. In una città divorata dal turismo mordi e fuggi, che si accalca in pellegrinaggio alle mete più note, a patirne sono molti luoghi di eccezione che pur ospitano capolavori di maestri celeberrimi quali Perugino, Andrea del Castagno, Domenico Ghirlandaio, la cui visione sarebbe fondamentale per comprendere l’arte del Rinascimento, e che invece, per mancanza di personale, tutto concentrato nei musei principali e più affollati, possono usufruire di un’apertura assai limitata, se si eccettua il Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto in via di San Salvi, che gode invece di aperura regolare.

Agli sforzi del Polo museale della Toscana, alla cui direzione è Stefano Casciu, per assicurare comunque la fruizione di quei monumenti e comunicarne l’esistenza, gli orari di accesso e le attività che vi si svolgono tramite il sito www.polomusealetoscana.beniculturali.it, si aggiunge la collaborazione
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