Moreau-Rouault, un'amicizia stellare

Éliza de Romilly, «Portrait de Gustave Moreau assis dans un fauteuil en bambou», fotografia, 8,4 x 5,6 cm, Parigi, Musée Gustave Moreau © RMN-Grand Palais/René- Gabriel Ojéda
Chiara Pasetti |

Parigi. Fino al 25 aprile, presso il Musée Gustave Moreau, la mostra «Gustave Moreau-Georges Rouault. Souvenirs d’atelier» accompagna il visitatore alla scoperta del legame, strettissimo, che ha unito i due artisti. Duplice legame, poiché Rouault (1871-1958) fu allievo di Moreau (1826-1898) presso l’École des beaux-arts dal 1892 al 1897, e successivamente conservatore del Museo dedicato al suo maestro dal 1902 al 1932. Non solo, la casa dove visse Moreau, diventata museo omonimo il 15 gennaio del 1903, fu anche il luogo dove si trasferì Rouault insieme alla sua famiglia a partire dal 1908.

Le quarantotto opere esposte, alcune per la prima volta, di cui una ventina sono di Rouault, sono divise in cinque sezioni, che ricalcano gli intenti dei curatori (Marie-Cécile Forest, con Emmanuelle Macé e Samuel Mandin), i quali non sono tanto, o soltanto, quelli di mostrare l’indubbia influenza dell’uno
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© Riproduzione riservata Gustave Moreau, «La Parca e l’Angelo della morte», 1890 ca, Parigi, Musée Gustave Moreau © RMN-Grand Palais/René-Gabriel Ojéda Georges Rouault, «Notturno cristiano», 1952, Parigi, Musée national d’art moderne-Centre de création industrielle © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais/Philippe Migeat © ADAGP Paris 2015 Studio Jules Allevy, Georges Rouault, fotografia, ca 1897?, Parigi, Fondation Georges Rouault © Fondation Georges Rouault © ADAGP Paris 2015
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