Hubert il visionario

Al Louvre l'attesa monografica su Robert (l'ultima era stata nel 1933)

Veduta della mostra di Hubert Robert al Louvre. Foto di Luana De Micco
Luana De Micco |

Parigi. Hubert Robert non fu solo «un magnifico mistificatore» con i suoi capricci architettonici di rovine romane e i paesaggi dove si mescolano vero e falso, ricordo e immaginazione, sostiene Guillaume Farault, conservatore al dipartimento delle pitture del Louvre. Certo questo è uno degli aspetti più noti della feconda produzione del pittore nato e morto a Parigi (1733-1808). E la retrospettiva che gli dedica il museo parigino, «Hubert Robert, 1733-1808. Un peintre visionnaire», a partire da oggi e fino al 30 maggio, non può non destinare ampio spazio alle architetture visionarie che Robert dipinse sin dal suo viaggio a Roma, appena ventenne, nel 1754, che segnò il suo «atto di nascita come artista». Ma, una sala dopo l’altra, si scoprono anche deliziose scene di genere più tardive, meno note, come quella dei «Pulcinella musicisti» ispirate alla Commedia dell’arte, o scene di vita intima
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© Riproduzione riservata Hubert Robert, «Il Pantheon con il porto di Ripetta» © Beaux-Arts de Paris, Dist. RMN-Grand Palais / image Beaux-Arts de Paris Una veduta della mostra. Foto di Luana De Micco Hubert Robert, «Projet pour la Transformation de la Grande Galerie» (part.), 1796. Foto di Luana De Micco Hubert Robert, «L'Incendio di Roma» © MuMa Le Havre / Florian Kleinefenn
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