Prato, nove in lizza per il Pecci

Dopo Fabio Cavallucci si cerca un direttore generale, non solo artistico

Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci di Prato. Foto di Ivan D'Alì
Laura Lombardi |

Prato. Sembrano ormai certi i nomi dei nove candidati alla nuova direzione del Pecci dal 1° gennaio 2018: uno di loro sarà scelto per sostituire Fabio Cavallucci, a seguito della decisione del Consiglio del museo di procedere alla nomina di un direttore generale, non solo artistico.
I candidati provengono da ambiti diversi, storici dell’arte, curatori, ma anche esperti del mercato dell’arte, e di diverse nazionalità, anche se è sono gli italiani a prevalere: Alfredo Cramerotti, curatore con base nel Regno Unito dove ha diretto la Mostyn Art Gallery, la principale galleria pubblica d’arte contemporanea del Galles, cocuratore di Manifesta 8, la biennale europea di arte contemporanea e curatore senior al QUAD di Derby; Corinne Diserens, storica dell’arte, direttrice del Musées de Marseille, del Musée des Beaux-Arts de Nantes e del Museion di Bolzano, nonché della Biennale di Tirana; Angel Moya
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