Mantova, pittura contemporanea cinese senza confini

Nella Casa del Mantegna nove artisti nati tra gli anni Cinquanta e Ottanta

Zhou Chunya, «I'm a gentle lamb», 2006
Ada Masoero |

Mantova. Si apre oggi, nella splendida Casa del Mantegna, la rassegna «wu jie/Unbounded. Pittura cinese contemporanea a Mantova» (visibile fino al 1° maggio), curata Zhu Tong ed Eleonora Battiston con Simona Gavioli, in cui sono riuniti i lavori di nove artisti cinesi di età diverse, tutti di fama internazionale: Cai Lei, Chen Ke, Fang Lijun, Li Changlong, Luo Quanmu, Ma Ke, Ma Lingli, Tan Ping, Zhou Chunya.

Il titolo, «wu jie/Unbounded», rinvia alla struttura «metafisica» dell’edificio (eretto dal 1476) che nella sua forma cubica, a dado, racchiude un cortile circolare intorno al quale l’intera architettura sembra ruotare, in un’evidente allusione alla simbologia superna del cerchio inscritto nel quadrato, e dunque al tema dell’illimitato, dello sconfinato, dell’infinito. Tipica della cultura cinese più recente è, infatti, l’aspirazione a spezzare i confini del tempo per recuperare,
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