Hercule, il nuovo Robinson
Un mostra a Villa Paloma a Monaco ripercorre la straordinaria vicenda di un pioniere della fotografia (parola che lui usò prima di Daguerre)
Monaco. La fotografia ha avuto molti padri, e l’Europa come culla. Eppure qualcosa si è mosso anche lontano dall’eco di quello che stava accadendo nel vecchio continente, in vista della nuova arte. È quanto racconta «Hercule Florence. Le Nouveau Robinson», la bella mostra allestita fino all’11 giugno nella sede di Villa Paloma del Nouveau Musée National de Monaco. Le oltre quattrocento opere esposte, tra disegni manoscritti stampe e oggetti, sono il risultato di una ricerca che ha visto i curatori Linda Fregni Nagler e Cristiano Raimondi immersi per cinque anni nell’archivio di Hercule Florence, di proprietà delle eredi, e ora finalmente riordinato inventariato e digitalizzato, per un totale di quasi duemila schede. Nato a Nizza nel 1804 da famiglia monegasca, nel 1823 Florence raggiunge il Brasile con l’idea di fare il giro del mondo, ma una volta sbarcato a Rio de Janeiro, non lascerà
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