Viterbo, a Castel Sant'Elia apre il Museo Comunale della Spiritualità

Mitra aurifregiata, prima metà del XIII secolo, retro, dopo il restauro (foto di Edoardo Loliva ©ISCR-MiBACT)
Federico Castelli Gattinara |

Castel Sant’Elia (Vt). Inaugura domani primo giugno alle ore 19 nell’ex Oratorio di Sant’Anna nell’omonima piazza, il Museo Comunale della Spiritualità «Don Giovanni Rosavini» (abate cistercense, restauratore di antiche abbazie dell’Ordine, studioso delle tradizioni religiose monastiche), una raccolta davvero rara e preziosa di 28 paramenti liturgici che rappresentano il più cospicuo nucleo del genere riferibile all’Europa medievale. La storia di questo tesoro affonda le sue radici nel VI secolo, chiama in causa gli ordini benedettino e cistercense, la produzione tessile arabo-normanna e dell’Egitto copto, la devozione locale e gli studiosi europei che lo hanno riscoperto e studiato. I paramenti, forse prodotti negli opifici tessili di Palermo, i tiraz del periodo della dominazione araba, comprendono pianete, dalmatiche, mitre e rarissimi sandali pontificali. La loro presenza in loco si
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© Riproduzione riservata Dettaglio di una delle pianete di Castel Sant’Elia; in evidenza il frammento di tessuto «ad arazzo» riposizionato sulla pianeta, dopo il restauro (foto di Edoardo Loliva ©ISCR-MiBACT) Esterno della Basilica di Sant’Elia, secc IX-XII (foto Spazio Visivo) Una veduta della Basilica di Sant’Elia e della valle Suppentonia (foto Spazio Visivo) Calzari pontificali con decorazioni ad arabesco in pelle dorata e con fodera in pelle allumata (XIII secolo), dopo il restauro (foto di Angelo Rubino ©ISCR-MiBACT) Il Laboratorio di restauro dei manufatti tessili dell’ISCR
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