A Otranto il Caravaggio e i Caravaggeschi del Sud della collezione Longhi

Giovan Battista Caracciolo, detto Battistello,  «Cristo morto trasportato al sepolcro», primo quarto del XVII secolo Olio su tela, cm. 128 x 164
Massimiliano Cesari |

Otranto (Le). Caravaggio e i caravaggeschi approdano ad Otranto. Il Castello aragonese ospita fino al 24 settembre la mostra dal titolo «Caravaggio e i caravaggeschi nell’Italia meridionale dalla collezione della Fondazione Roberto Longhi».
L’esposizione, a cura di Maria Cristina Bandera, direttore scientifico della Fondazione Longhi, porta per la prima volta all’attenzione del pubblico pugliese il nucleo di opere caravaggesche, una ventina, raccolte dallo storico dell’arte Roberto Longhi (1890-1970), cui si deve la moderna riscoperta critica di Michelangelo Merisi (1571-1610), culminata con la celeberrima «Mostra del Caravaggio e dei Caravaggeschi» del 1951 (Milano, Palazzo Reale).

Il fulcro dell’esposizione è certamente costituito dal «Ragazzo morso da un ramarro», tela realizzata dal Merisi intorno al 1594-1595, di cui si conosce un altro esemplare presso la National Gallery a Londra.
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Maestro dell’Annuncio ai pastori (Juan Do ?), «Adorazione dei pastori», 1630-40, circa. Olio su tela, cm 178 x 230 Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, «Ragazzo morso da un ramarro», 1596-1597 circa. Olio su tela, cm. 65,8 x 52,3 Mattia Preti, «Susanna e i vecchioni», 1656-59. Olio su tela, cm 120 x 170 Jusepe de Ribera, «San Tommaso», 1612 circa .Olio su tela, cm 126 x 97
Altri articoli di Massimiliano Cesari