Al Vaticano i 230 anni della Chiesa cattolica coreana

Calligrafia con l'impronta della mano di Ahn Jung-geun,  Korean Catholic Martyrs' Museum
Arianna Antoniutti |

Città del Vaticano. In giorni in cui le prime pagine dei giornali riportano, quasi quotidianamente, notizie certo non rassicuranti dalla Corea del Nord, il Vaticano ospita un’esposizione che ripercorre le vicende storiche del cristianesimo in Corea. Apre oggi al pubblico presso il Braccio di Carlo Magno, e resterà visibile sino al 17 novembre, «Come in cielo così in terra. Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea», mostra organizzata dalla Chiesa Cattolica in Corea con la collaborazione del Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani dell’Arcidiocesi di Seul, e curata dell’Arcidiocesi di Seul e dal Seoul Museum of History.
Oltre che come testimonianza storica, la mostra si attesta dunque anche per la sua forte valenza simbolica, come manifesto messaggio di pace. Il cristianesimo in Corea ha radici salde ma relativamente giovani, e da subito ha conosciuto ostacoli e persecuzioni, culminate
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