Recuperate dai Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale opere d'arte per 7 milioni di euro. C'è anche una statua del Cinquecento

Una parte della refurtiva recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale
Tina Lepri |

Roma. Sono oltre 100, per un valore stimato di 7 milioni di euro, i beni recuperati nell’ambito dell’operazione «Start up» dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Un anno d’indagini del nucleo dei Carabinieri di Napoli e Roma, coordinati dalle procure di Isernia e Velletri, ha portato al recupero dei tesori d’arte rubati in chiese e istituti religiosi del Centro e Sud Italia, provento di ventiquattro furti. Denunciate venti persone responsabili a vario titolo di ricettazione, furto aggravato e reati connessi.

Il freddo linguaggio burocratico non rende giustizia della realtà dei fatti che appare in tutta la sua ampiezza vedendo gli oggetti esposti. Una selva di ostensori, pissidi, calici, angioletti e statue di santi che torneranno nelle loro piccole chiese di campagna per la gioia degli abitanti. Oggetti anche di grande valore economico, ma soprattutto identitario. Fra le opere
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