Milano, alla Triennale arazzi e tappeti del Novecento

Fortunato Depero, «Guerrieri», 1923, tarsia in panni, 85 x 175 cm, collezione privata. Foto: Giorgio Pedrotti
Carla Cerutti |

Milano. Nata dalla realizzazione e pubblicazione di un importante omonimo volume, a cura del Centro Studi Moshe Tabibnia, si è appena aperta alla Triennale di Milano la mostra «Intrecci del Novecento. Arazzi e tappeti di artisti e manifatture italiane» (fino all’8 ottobre), estremamente interessante per la sua completezza che fa luce su un argomento scarsamente approfondito. Curata da Moshe Tabibnia e Virginia Giuliano, la selezione di 163 opere, di cui 107 tessili, accompagna il visitatore attraverso un secolo, il Novecento, che ha visto la rinascita in Italia dell’arazzo e del tappeto grazie all’interesse crescente di artisti e di manifatture, dal Futurismo alla contemporaneità. Mai come adesso arte e pittura s’intrecciano intensamente e, come scrive Moshe Tabibnia nell’introduzione al volume, «non mera riproduzione meccanica, l’opera tessile si mostra come un’interpretazione critica
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