Il nuovo Consiglio Regionale dei Beni culturali: un organo privo di autorevolezza, nomine deludenti

Silvia Mazza |

Se si è dovuto attendere otto anni, per vedere ricomposto un organo (decaduto l’8 giugno 2009) strategico per la gestione dei Beni culturali in Sicilia e il risultato è un Consiglio regionale dei Beni culturali a cui si fatica a riconoscere autorevolezza, sia per la ridefinizione della sua composizione sia per le nomine fatte dall’ex assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana Carlo Vermiglio (sostituito due giorni fa dall’avvocata messinese Aura Notarianni), allora se ne sarebbe fatto volentieri a meno. La qualità del pronunciamento del Consiglio è evidente sia direttamente proporzionale alla qualità dei suoi componenti. E poi, questo singolare insediamento affrettato, quando mancano ancora i componenti indicati dalla Conferenza Episcopale Siciliana e soprattutto dal Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra alla presidenza, e a meno di due
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