Gli Uffizi fanno bene all’arte terremotata
Nel museo fiorentino la mostra «Facciamo presto» sull’arte marchigiana colpita dal sisma ha fruttato 650mila euro per restauri e i depositi delle opere. Il prezioso Reliquiario di Montalto resta a Firenze, al Bargello, con una doppia missione: raccogliere fondi e tenere alta l’attenzione
Firenze. L’arte terremotata nelle Marche quale ospite degli Uffizi incassa in quattro mesi ben 650mila euro. Con la luminosa «Annunciazione» del pittore maceratese quattrocentesco Giovanni Angelo d’Antonio dalla Pinacoteca di Camerino quale immagine simbolo, la mostra «Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare» allestita nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi a Firenze dal 28 marzo al 30 luglio scorsi poneva almeno tre obiettivi: primo, far comprendere che l’entroterra meridionale delle Marche vanta fior di capi d’opera perché in Italia l’arte è ovunque; secondo, tenere in pubblico pezzi di Vittore Crivelli (1430/35-1501/1502), di Paolo da Visso (attivo tra il 1435 ca e il 1482), Giovan Battista Tiepolo (1696-1770) e altri maestri mentre i «loro» musei sono chiusi a causa del sisma; terzo e non ultimo obiettivo, gli Uffizi destinavano un euro di ogni biglietto al
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