Bologna, Genus Bononiae costa troppo: 65 milioni in 5 anni

La Sala di Giasone a Palazzo Fava, una delle sedi di Genus Bononiae
Stefano Luppi |

Bologna. La società di analisti indipendenti Boston Consulting, incaricata dalla Fondazione Carisbo di analizzare conti e gestione della società strumentale Genus Bononiae, boccia senza appello la struttura che organizza mostre e gestisce prestigiosi spazi tra cui Palazzo Fava, Santa Maria della Vita e Palazzo Pepoli dove ha sede il Museo della città di Bologna.
Gli analisti della Boston Consulting hanno calcolato, e illustrato nei giorni scorsi ai consiglieri di Fondazione Carisbo, che negli ultimi cinque anni la società strumentale, presieduta dall’ex presidente del medesimo ente di origine bancaria Fabio Roversi-Monaco, è costata 65 milioni di euro. «Ossia un totale di 36mila euro al giorno», spiega la nota degli analisti: si tratta di una bocciatura senza appello che dovrebbe portare a scorporare in due Genus Bononiae. Da un lato un ente produttore di mostre, dall’altro uno di gestione dei
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