Ogr: la creatività parte dai treni

Si inaugurano il 30 settembre a Torino le Officine Grandi Riparazioni restaurate con 90 milioni di euro: installazioni e concerti, e poi mostre, start up e imprese innovative. Un occhio al territorio e uno al mondo

Una delle tre «navate» monumentali delle Ogr, acquisite e rifunzionalizzate dalla Fondazione Crt. Fotografia di Daniele Ratti © Fondazione Crt
Alessandro Martini |

Torino. Un’installazione semipermanente di William Kentridge, una temporanea di Patrick Tuttofuoco, concerti di maestri come Giorgio Moroder e di altri raffinati musicisti. È il programma delle Ogr (Officine Grandi Riparazioni) che, dopo quasi vent’anni di abbandono seguiti da tre di lavori, il 30 settembre riaprono al pubblico come Distretto della creatività e dell’innovazione. «Lavoriamo sui confini tra performativo e visivo, andando incontro a un bisogno primario del pubblico attuale». Così Nicola Ricciardi, 32 anni, milanese ma di formazione e attività internazionale, presenta i programmi delle Ogr, di cui è direttore artistico da maggio 2016, incaricato («dopo mesi di colloqui», spiega, e a tempo indeterminato: una vera eccezione nel panorama nazionale e non solo) dalla Fondazione Crt, proprietaria degli spazi e finanziatrice dell’ambizioso progetto. I grandiosi ambienti verranno
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Alessandro Martini