L’archeologo collezionista

A Palazzo Altemps esposte in permanenza le stampe antiche collezionate da Giacomo Boni

Il Mausoleo di Augusto in un'incisione di Marco Sadeler della collezione di Giacomo Boni ora a Palazzo Altemps
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Era il 1898 quando Guido Baccelli, ministro della Pubblica Istruzione, affidò a Giacomo Boni (Venezia, 1859 - Roma, 1925) la direzione degli scavi del Foro Romano. I lavori diretti dal celebre archeologo, tra i primi a usare il metodo dello scavo stratigrafico, portarono negli anni seguenti a scoperte fondamentali nel Foro e dal 1907 anche sul Palatino.

Boni fu anche un appassionato collezionista di stampe, che per la prima volta vengono esposte a Palazzo Altemps in una galleria dedicata che collega il cinquecentesco Appartamento della Stufa con le tre ultime sale che completano l’allestimento del museo al compimento dei suoi vent’anni di vita, oggi riservate alla mostra di Fornasetti (fino al 6 maggio, catalogo Electa).

Il piccolo gabinetto delle stampe presenta 30 incisioni dal Sei all’Ottocento di monumenti e scorci di Roma antica e moderna, su una raccolta di 2.300 pezzi conservata dal Museo
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