Mater materia e buchi neri

Arte e scienza in tre puntate alla GAMeC di Bergamo

Lucio Fontana, «Concetto Spaziale. Natura», 1959-60
Ada Masoero |  | Bergamo

Si apre il 4 ottobre con «Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile» (fino al 6 gennaio), un ciclo triennale di mostre sul tema della materia ideato da Lorenzo Giusti per la GAMeC, da lui diretta, e sviluppato con Sara Fumagalli, con la consulenza scientifica del fisico Diederik Sybolt Wiersma, la partecipazione di BergamoScienza e il supporto della Fondazione Meru-Medolago Ruggeri per la ricerca biomedica.

Il progetto coniuga arte e scienza e la mostra (catalogo GAMeC Books) si sviluppa in tre sezioni, in cui il concetto di «materia» si declina secondo prospettive diverse. La prima sezione, «Informe», indaga i linguaggi che della materia fanno il proprio «materiale» principe: vanno in scena le ricerche informali di Fautrier, Fontana, Tàpies, Burri e del primo Manzoni, per giungere a Urs Fischer, Cameron Jamie e Ryan Sullivan.

La sezione «Uomo-Materia» guarda invece a quegli autori
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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