L’infilata della Querini Stampalia

Aprono le sale ridisegnate da De Lucchi con la collezione veneziana di Intesa Sanpaolo: Tintoretto e Tiepolo, Canaletto, Caffi e Arturo Martini, codici preziosi e libri antichi

Vista del «cannocchiale ottico» degli ambienti al terzo piano della Fondazione Querini Stampalia, allestiti da Giovanna Nepi Scirè e Michele De Lucchi. Foto: Alessandra Chemollo
Alessandro Martini, Lidia Panzeri |  | Venezia

Un nuovo piano, il terzo, finora destinato a uffici e non accessibile al pubblico. Un allestimento di grande eleganza e rigore formale, affidato allo studio dell’architetto e designer milanese Michele De Lucchi. E una collezione preziosa e di grande varietà tipologica e cronologica. Tutto questo sarà aperto al pubblico dal 21 novembre, giorno della Festa della Salute, una delle poche cerimonie pubbliche veneziane non contaminate dal turismo di massa.

La collezione, appartenuta al patrimonio della Cassa di Risparmio di Venezia (ora Intesa Sanpaolo, che la concede tramite comodato ventennale gratuito nell’ambito del suo Progetto Cultura, diretto da Michele Coppola), è organizzata in tre distinti nuclei collezionistici, ora perfettamente integrati, a cura di Giovanna Nepi Scirè, nelle raccolte della Querini Stampalia, vera casa museo della storia cittadina.

Il primo nucleo comprende una cinquantina di
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