L’epicentro italiano delle Secessioni

A Trieste il tormentato, variegato e internazionale primo Novecento

Carlo Carrà, «Donna al mare», 1931
Melania Lunazzi |  | Trieste

Un’ottantina di opere tra dipinti e grafica delle collezioni storiche del Museo Revoltella raccontano e rileggono il percorso dell’arte nella Trieste asburgica del primo Novecento fino agli anni Trenta, con una «finestra» aperta verso quanto contestualmente accadeva nel resto d’Italia. La mostra «Monaco, Vienna, Trieste, Roma. Il Primo Novecento a Trieste», aperta fino al 2 settembre, valorizza il patrimonio esistente nel Museo attraverso sette sezioni, che documentano da un lato le influenze del clima secessionista monacense e viennese, dall’altro il confronto parallelo e successivo tra gli artisti della città e il resto dell’Italia.

Nella prima parte Eugenio Scomparini, Glauco Cambon, Arturo Rietti, Adolfo Levier, Argio Orell, Vito Timmel, Guido Marussig, Antonio Camaur, Alfonso Canciani, Piero Lucano, Guido Grimani, Gino Parin, Carlo Sbisà, Arturo Nathan, Leonor Fini, Giorgio Carmelich,
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