Blockchain per registrare le opere d’arte come i bitcoin

Un simile registro digitale potrebbe conservare la storia della proprietà e il valore delle opere d’arte

I fondatori di Codex: Mark Lurie, Jess Houlgrave e John Forrest
Sarah P. Hanson |  | San Francisco

Per il suo potenziale nella registrazione di copyright e provenienza di opere d’arte si parla molto della tecnologia blockchain («catena a blocchi», un registro aperto che annota le transazioni internet tra due parti in modo efficiente, verificabile e permanente), che permette il funzionamento delle criptovalute come il bitcoin. La Codex, una società fondata da Mark Lurie, Jess Houlgrave e John Forrest si propone di lanciare quest’anno un protocollo basato sulla provenienza, creando un registro di titoli decentralizzato, a motore blockchain, per il mercato dell’arte.

Considerato che la provenienza è un fattore determinante per fissare il prezzo di un’opera, un simile registro digitale potrebbe, a detta dei suoi finanziatori, conservare la storia della proprietà e, in tal modo, il valore delle opere d’arte. (Il primo progetto di una registrazione, analogica, per la tutela dell’autenticità
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