Rischia la dispersione la biblioteca di Umberto Eco

I 1.200 libri antichi e rari potrebbero essere venduti. Si cerca una casa per i 35mila volumi

Stefano Luppi |

Milano. La biblioteca di Umberto Eco è a rischio dispersione. Secondo pareri della famiglia del grande semiologo e docente universitario scomparso a febbraio 2016,  cui si aggiungono alcune voci ancora non certe, ci sono infatti possibilità che gli oltre 35mila libri che compongono la «biblioteca di lavoro», quella moderna, e la parte di biblioteca antica composta da 1.200 volumi e manoscritti vengano scisse.

La parte antica, che si stima valga dai 2 ai 4 milioni di euro comprendendo numerosi incunaboli, tante prime edizioni e testi rari come ad esempio Peregrinatio in Terram Sanctam del Malleus Maleficarum di fine Quattrocento, verrebbe venduta mentre quella di lavoro potrebbe finire all’Università di Bologna, dove Eco ha insegnato a lungo, oppure alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Sotto la Madonnina, del resto, l'autore di Il nome della rosa viveva e nella casa di piazza Castello è
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