Dorotheum, il fascino del folklore nordeuropeo

Nelle aste a Vienna vari dipinti fiamminghi e olandesi

«L'eruzione del Vesuvio», 1890, di Oswald Achenbach
Vittorio Bertello |  | Vienna

L’opera più importante delle vendite primaverili di Dorotheum, che si terranno quest’anno tra il 24 e il 26 aprile nella sede della casa d’aste austriaca in Dorotheergasse nel centro della capitale viennese, è un dipinto fiammingo: «Il re Fagiolo», olio su tavola di 75x105 cm di Pieter Brueghel II, firmato dall’autore e valutato tra 700mila e 1 milione di euro, che rappresenta il risvolto folkloristico nordeuropeo della festività dell’Epifania.

La vendita di pittura antica si tiene all’inizio del ciclo di aste, il 24 aprile. La tavola di un cassone fiorentino, opera del cosiddetto «Maestro del Carlo III di Durazzo» (un pittore attivo nel capoluogo toscano tra il 1380 e il 1420 ca), raffigura «La storia di Lucrezia», è realizzata a tempera entro cornici dorate e argentate ed è stimata tra 180 e 200mila euro. Una veduta veneziana del maestro fiammingo Sebastiaen Vrancx (1573-1647),
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