Brera rigorosamente cronologica

In due anni rinnovate e riallestite 36 sale. Il direttore Bradburne racconta come e perché

James M. Bradburne, Direttore Generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense
Ada Masoero |  | Milano

Delle 38 sale della Pinacoteca di Brera, 36 sono ormai completamente riallestite: nuovo il percorso, ora rigorosamente cronologico, dal Medioevo alla metà dell’Ottocento; nuovi i colori delle pareti, vivaci e diversi per ogni sezione; nuove le didascalie, facilmente leggibili grazie alle dimensioni e alla collocazione, ma anche arricchite da una breve spiegazione e destinate a diverse fasce di visitatori (in certi casi, anche «didascalie d’autore», come il Premio Nobel Orhan Pamuk) e poi grandi sedute di design, di Cappellini, e 99 sgabelli, robusti ma leggeri, da portare con sé, al motto di «In piedi non s’impara nulla!».

Ne parliamo con James Bradburne, direttore generale di Brera, artefice in due anni esatti («Non certo da solo, ma con la squadra formidabile che ho trovato qui») di questa radicale trasformazione. Le ultime due sale (quella dell’Ottocento e quella con il grande laboratorio
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