Risate in azione a Bilbao

Al Guggenheim Esther Ferrer mette in scena anche se stessa

Esther Ferrer, «Autorretrato del estilo marxista», 1989 © Esther Ferrer, VEGAP, Bilbao, 2018
Luana De Micco |  | Bilbao

Esther Ferrer è pioniera dell’arte performativa, una forma espressiva, spiega, «che combina il tempo e lo spazio con la presenza di un pubblico, il quale non è semplice spettatore poiché, se lo desidera, può partecipare all’azione». Al pubblico l’artista basca (nata a San Sebastián nel 1937), che vive e lavora a Parigi, non propone soluzioni ma interrogativi, perché sia lo spettatore a costruire la sua interpretazione dell’opera.

Le performance di Esther Ferrer si sono fatte notare sin dagli anni Sessanta. Dal 1967 al 1996 soprattutto attraverso la collaborazione con il gruppo Zaj, insieme a Walter Marchetti, Ramón Barce e Juan Hidalgo. È anche autrice di opere nelle quali utilizza la fotografia ritoccata, il disegno e l’installazione, tutte ispirate alle correnti minimalista e concettuale, con riferimenti a Stéphane Mallarmé e John Cage.

Per la mostra «Espacios entrelazados», che si
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