Cinquant'anni fa la scoperta della Tomba del Tuffatore

Una mostra a Paestum ripropone i dilemmi legati al celebre e discusso ritrovamento

Lastra sud della Tomba del Tuffatore, ca 480 a.C., Paestum, Museo Archeologico Nazionale
Tina Lepri |  | Capaccio (Sa)

Il dibattito scientifico, molto controverso e acceso, sulla Tomba del Tuffatore a Paestum inizia nel 1968, anno della scoperta all’interno di una piccola necropoli di VI-IV secolo a.C della tomba del misterioso personaggio che da allora fa discutere gli esperti del settore. È semplicemente una visione edonistica della vita e della morte? O forse un messaggio misterico, ispirato ai culti iniziatici legati a Orfeo e a Dioniso?

Le difficoltà nella lettura dell’immagine del Tuffatore, il reperto più noto e ammirato del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, si spiegano forse con il fatto che essa era «invisibile», ossia collocata all’interno di una tomba, come tante altre sepolture della Magna Grecia, ma «nascosta» in un gioco labirintico di coperture che la rendevano «introvabile» come le sepolture egizie.

In occasione dei 50 anni della scoperta dal 3 giugno al 7 ottobre presso il Museo
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