Archeologia pro Ostia

Per la direttrice del Parco archeologico Mariarosaria Barbera l’archeologia può aiutare la città a dissociarsi dalla criminalità dominante

L'abside del frigidarium nelle Terme dell'Invidioso a Ostia Antica
Federico Castelli Gattinara |  | Ostia (Rm)

Mariarosaria Barbera, che degli scavi di Ostia antica si è già occupata negli anni 2012-15 quando era soprintendente per i beni archeologici di Roma, da marzo 2017 guida il Parco archeologico di Ostia Antica, dopo la rimozione di Fabrizio Delussu a seguito di verifiche sul suo curriculum.

Di Ostia e del litorale romano si parla spesso solo per via di episodi legati alla criminalità, tanto che il nuovo ente autonomo ha messo in campo una serie di «Conversazioni di archeologia pubblica e legalità» con cui, spiega Barbera, «ci poniamo domande sulla capacità di essere una comunità e di praticare la solidarietà, rammentando che una comunità dovrebbe essere in grado di reagire alla prepotenza e di sconfiggerla».

Il Parco riunisce 15 aree archeologiche, oltre agli scavi di Ostia antica, realtà importanti come i due porti imperiali di Claudio e Traiano, Isola sacra e la Necropoli di Porto, il Museo delle
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