Con Manifesta forse aiutiamo a guardare Palermo in modo diverso

Per Hedwig Fijen la città è lo specchio delle tensioni che dividono l’Europa: cambiamenti climatici, immigrazione, crisi economica. La speranza è che l’arte possa proporre alternative

Hedwig Fijen, direttrice di Manifesta 12. Foto: © Livio Baumgartner
Micaela Deiana |  | Palermo

Olandese, storica dell’arte, laureata ad Amsterdam, Hedwig Fijen è la fondatrice di Manifesta, la biennale itinerante di arte contemporanea europea nata a Rotterdam nel 1993. È anche la direttrice della 12ma edizione, che si svolge a Palermo dal 16 giugno al 4 novembre. Ai lettori del «Vedere in Sicilia e dintorni», Hedwig Fijen racconta il suo incontro con i luoghi, gli artisti e gli abitanti della regione.

Conosceva già la Sicilia?
Ho iniziato a lavorare a Manifesta 12 nella primavera del 2012. Ero stata invitata a Palermo come consulente internazionale per lo sviluppo del gruppo Capitale Europea della Cultura e ho potuto trascorrere del tempo con studiosi locali e professionisti dell’arte. Ero già stata in Sicilia negli anni Novanta, quando ero rimasta colpita dai problemi e dalle contraddizioni presenti a livello sociale, politico, economico e anche ecologico. L’ecologia della città di
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