Curatola: perché ancora Islam

Giovanni Curatola è ordinario di Archeologia e Storia dell’arte musulmana all’Università di Udine
 |  | Firenze

Professor Curatola, come nasce l’idea della mostra?
Da una proposta dei due direttori dei musei fiorentini degli Uffizi, Eike Schmidt, e del Bargello, Paola d’Agostino.

Perché la scelta è caduta sull’Islam?
Al Museo del Bargello esiste il nucleo più importante d’opera islamica in Italia, frutto soprattutto della donazione a fine Ottocento di oltre 3.300 oggetti del francese Louis Carrand, che in odio ai troppo aperti conterranei ha voluto premiare Firenze: i molto amati avori, tessuti, legni e gli straordinari metalli. Sono materiali di stupefacente importanza che tutto il mondo ci invidia. La sala islamica al Bargello ha 35 anni e fu concepita da Marco Spallanzani e dal sottoscritto, per impulso di una donna senza pari nel campo della storia dell’arte, Paola Barocchi, la «Signorina», e di una grande direttrice, Giovanna Gaeta Bertelà, che hanno posto il meglio dell’Islam a contatto con
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