Estate africana

Tensioni, mutamenti e conflitti in tre mostre a Roma

«Calao», 2016, di Abdoulaye Konaté è una delle opere esposte nella mostra «African Metropolis» al MaXXI
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

La seconda conferenza ministeriale Italia-Africa (a due anni dalla prima) in calendario il 21 giugno alla Farnesina si inserisce nel crescente interesse del nostro Paese per quel continente (negli ultimi anni sono nate nuove ambasciate in Niger, Guinea Conakry e tra poco Burkina Faso), legato sia agli interessi economici, basti pensare all’Eni, sia alla questione migratoria. Il paradosso però è che, dopo il tracollo elettorale del Partito democratico, il prossimo governo si orienterà in maniera forse molto diversa.

In questo contesto si colloca «African Metropolis. Una città immaginaria», una mostra aperta dal 22 giugno al 14 ottobre al MaXXI. Si tratta di una carrellata di oltre 100 lavori sul tema della città odierna, le sue trasformazioni, i suoi spazi, società e gentrificazione, i legami con la spiritualità e le tradizioni, il postcolonialismo e così via.

Non quindi una mostra di arte
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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