Belgrado, resurrezione dopo il genocidio

Dopo la decennale ristrutturazione del Museo d’Arte Contemporanea, riaperto a ottobre, il 28 giugno riapre anche il Museo Nazionale di Serbia, chiuso dal 2007

Il Museo Nazionale di Serbia a Belgrado
Simon Hewitt |  | Belgrado

I frequentatori dei musei sono abituati al fatto che le istituzioni chiudano da uno a tre anni in vista di ambiziosi lavori di annodernamento, ma il caso dei due principali musei serbi è difficile da eguagliare.

Il Museo Nazionale, la cui riapertura a Belgrado è prevista per il prossimo 28 giugno, aveva accolto gli ultimi visitatori nel lontano 2003. Il Museo d’Arte Contemporanea della città, che ha riaperto lo scorso ottobre, era rimasto chiuso dal 2007. Nel 2012 l’artista e critico Vladimir Bogdanovic descriveva questa doppia interruzione come «un genocidio culturale contro i serbi».
Nel 2015, il Governo aveva installato un orologio digitale sulla facciata del Museo Nazionale di Serbia che scandiva un conto alla rovescia fino alla sua riapertura prevista per l’anno successivo. La scadenza andava e veniva, e così l’orologio.

Zoran Eric, capocuratore del Museo d’Arte Contemporanea, spiega che
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