I sommersi salvati

La 33ma Biennale di San Paolo si affida a sette artisti-curatori e rilancia outsider e appartati

Il Padiglione Ciccillo Matarazzo, sede della Biennale di San Paolo, è intitolato all’imprenditore che nel 1951 fondò la Biennale di San Paolo
Micaela Deiana |  | San Paolo

Nessun tema magniloquente ma corrispondenza di amorosi sensi. La 33ma edizione della Biennale di San Paolo, che si apre dal 4 settembre al 9 dicembre, si sviluppa sotto il titolo «Affinità elettive», per affrontare il tema della produzione artistica secondo l’intima prospettiva di chi crea in dialogo con la vita e le relazioni che in questa si sviluppano.

Se l’orchestrazione di tali dialoghi è nelle mani del curatore Gabriel Pérez-Barreiro (direttore della collezione Cisneros), l’articolazione della sinfonia è nelle mani degli artisti. Promuovendo una struttura curatoriale che mette da parte la leadership operativa tradizionale della Biennale di San Paolo, Pérez-Barreiro invita sette artisti a organizzare altrettante mostre a partire dalle proprie ricerche personali.

La svedese Mamma Andersson, i brasiliani Sofia Borge e Waltercio Caldas, l’uruguaiano Alejandro Cesarco, l’argentina Claudia
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