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Giuliano Briganti |

Pretendeva di intendersi di restauro. Non ne capiva niente. Indicava sempre come sane le parti restaurate e viceversa. Detestava chi «faceva le attribuzioni». Diceva che non era scientifico, che era commerciale. Parlava continuamente. Mi riempiva il tavolo di cartacce. E ne provava grande gioia. Gli piaceva convocarmi nella sua stanza ed ero costretto a starlo a sentire per ore e ore. In piedi. Quel giorno era seduto davanti ad un quadro, osservandolo da vicino e dicendo sciocchezze. Io ero in piedi dietro di lui. Con la coda dell'occhio vidi alla mia destra, appoggiata per terra, una pesantissima cornice non grande ricca d'intagli. La potevo alzare, calcolai, con una mano sola., Sangue e frammenti di cervello schizzarono dappertutto. Naturalmente anche sul quadro. Il restauratore fece molta fatica a trovare il solvente adatto per togliere le macchie di sangue (gruppo RH negativo). Dopo varie prove scelse
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