Treviso, nel silenzio generale si sta smantellando la Pinacoteca del Santa Caterina

Dal prossimo 31 ottobre il Museo di Santa Caterina accoglierà la mostra «Escher». Nella foto: Maurits Cornelis Escher, «Mano con sfera riflettente / Hand with Reflecting Sphere», 1935 Litografia, 31,10x21,30 cm The M.C. Escher Holding b.V. All M.C. Escher works © 2015 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
Veronica Rodenigo |

Treviso. Più (e peggio) di Goldin poté Manildo. Potrebbe essere questo l’incipit (al di là di ogni intento polemico e fazioso) per descrivere quanto sta accadendo al Civico Museo di Santa Caterina, in restauro da inizio marzo per adeguarlo a sede di esposizioni temporanee.
In vista di una stagione autunnale che annuncia la felice notizia della riapertura del civico Museo Bailo, attesa per il 29 ottobre, i musei trevigiani devono infatti registrare una situazione critica per quanto riguarda Santa Caterina. Una situazione ben poco chiara, di cui stranamente non si parla e che pare non interessare nessuno. La stampa locale, infatti, non se ne occupa, limitandosi a dare spazio agli autoreferenziali racconti (a puntate) di Marco Goldin relativi alle mostre che per volontà del primo cittadino Giovanni Manildo giungeranno a Santa Caterina a partire dal 2016, o a preannunciare la prossima mostra in museo
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Uan sala del Museo di Santa Caterina a Treviso
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