Francesco Tiradritti
Leggi i suoi articoliNel 2005 era stata decretata la chiusura del Museo greco-romano di Alessandria d’Egitto a causa di urgenti lavori di restauro. Si era pensato di sfruttare quell’occasione per un totale rinnovamento della struttura e dei suoi spazi espositivi. Un certo interesse per l’iniziativa lo aveva dimostrato l’Italia, propostasi come promotrice di un progetto che non era però andato oltre la fase dello studio di fattibilità. La crisi economica successiva alla rivoluzione del gennaio 2011 aveva portato a una battuta di arresto nei lavori che sono ripresi soltanto nel 2018. Protrattisi per cinque anni, sono giunti a conclusione lo scorso ottobre con la cerimonia di riapertura a cui ha presenziato il primo ministro egiziano Mostafa Mabdouly.
Il Museo greco-romano di Alessandria nasce da un’idea dell’egittologo italiano Giuseppe Botti che, nel 1891 e grazie a finanziamenti privati, cominciò a raccogliere la prima collezione di antichità in un appartamento che presto si rivelò insufficiente. Il governo egiziano si convinse a impegnarsi in modo più concreto e fece costruire l’attuale edificio in stile neoclassico che venne inaugurato dal khedivè Abbas Hilmi II nel 1895. Il primo direttore fu proprio Giuseppe Botti a cui succedettero due altri italiani, Evaristo Breccia e Achille Adriani.
L’attuale rinnovamento ha condotto a un totale ripensamento del percorso espositivo concepito per evidenziare il ruolo di crocevia culturale giocato dall’Egitto nel mondo ellenistico e romano fino all’arrivo degli Arabi nel VII secolo d.C. Le ventisette sale del pianterreno ospitano un’esposizione cronologica, mentre il primo piano è suddiviso per aree tematiche in cui risultano privilegiati aspetti peculiari della cultura greco-romana in Egitto e i più importanti ritrovamenti effettuati ad Alessandria e nella regione circonvicina. Il museo è stato inoltre dotato di ambienti accessori che comprendono una gipsoteca e una biblioteca di libri rari, un’aula magna e una sala dedicata allo studio e alla didattica, nonché una caffetteria, un ristorante e alcuni negozi di antichità, souvenir e libri.
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