Troppi Klimt
A cent’anni dalla morte ancora incertezze nelle attribuzioni delle restituzioni ex naziste
Non sembra esserci pace per gli artisti viennesi attivi tra Otto e Novecento, le cui opere suscitarono l’interesse o la denigrazione dei nazisti. Ancorché tardivamente, la legge del 1998 sulla restituzione di opere d’arte razziate o acquistate al ribasso o con ricatti, e grondanti sangue dell’Olocausto, ha dotato l’Austria di una normativa che altri Stati coinvolti nelle zone grigie e nere del mercato dell’arte durante il Terzo Reich e nel dopoguerra, primi fra tutti la Germania e la Svizzera, sono ancora lungi dall’avere. Tuttavia, la buona volontà non è sempre garanzia di giusti esiti: a distanza di decenni da razzie e appropriazioni, appurare verità (spesso ormai prive di documenti probanti) è un’impresa lunga e ardua, e l’errore è sempre in agguato.
Accertato è ormai quello riguardante un quadro selezionato per la mostra del Leopold Museum per il centenario della morte di Gustav
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