Accademici di serie B

I problemi delle Accademie di Belle Arti: «I nostri artisti ricercatori si muovono come pesci muti dentro una grande vasca senz’acqua»

Attività nell’Aula Grande di Scultura dell’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino. © Fabio Amerio
Antonio Bisaccia |

Antonio Bisaccia, presidente della Conferenza nazionale dei direttori, riassume i problemi delle Accademie di Belle Arti.

L’Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) consta di 155 istituzioni, tra cui 20 Accademie di Belle Arti statali, 59 Conservatori di musica statali (comprese le 4 sezioni distaccate), 18 ex Istituti musicali pareggiati, 5 Istituti superiori per le industrie artistiche, 19 Accademie di Belle Arti legalmente riconosciute (comprese le pubbliche non statali storiche come Genova, Verona, Perugia, Bergamo e Ravenna), un’Accademia nazionale di Arte drammatica, un’Accademia nazionale di Danza e 32 altri Istituti autorizzati a rilasciare titoli (art. 11 del Dpr 212/2005).

L’Afam ha circa 76mila iscritti (di cui 12.550 stranieri) e circa 15mila docenti tra quelli di ruolo, i precari e i contrattisti. Offre circa 5mila corsi di studio attivi tra trienni di I livello e bienni di
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Antonio Bisaccia